Si è avviato il percorso congressuale del PD che sfocierà nel congresso di febbraio 2023. Le candidatura del deputato Schlein porta con se una forte carica identitaria che definisce posizioni di sinistra marcate e facilmente definibili anche da un elettorato disinteressato alla politica.
Tuttavia, nella politica moderna la gestione della carica identitaria è elemento difficile da gestire perché se restituisce riconoscibilità in alcuni casi, contemporaneamente rafforza i confini politici interni ed esterni di un partito, riducendo la possibilità di transito dell’elettorato per definizione e di norma assai mobile.
I dati indicano da sempre un elettorato italiano propenso alla moderazione nei vari aschieramenti al netto di infatuazioni che però durano il tempo di una legislatura. Il potenziale dell’area espressa dall’On. Schlein, tenendo conto anche della concorrenza portata dal M5S, sulla base dei dati disponibili dalle nostre ricerche, è valutabile al momento in un 20% circa massimale, dato che attualmente costringerebbe il PD comunque a posizioni di minoranza su base nazionale.
Difficile che un elettorato moderato di sinistra possa sposare la proposta della politica emiliana, elettorato che in parte (stima del 5% sugli elettori totali) potrebbe essere tentato di scegliere l’opzione “Azione”.